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Crescendo in Musica

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Montessori e Gordon

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Orecchie d'asino

Blackbirds and Bluebirds

Montessori e Gordon dalla teoria alla pratica

“È l’educazione che occorre prima: senza di essa ecco un popolo di sordi cui è negato ogni godimento musicale” Maria Montessori

Maria Montessori e Edwin E. Gordon, due scienziati dell’educazione, entrambi dediti ad una ricerca che li vede protagonisti attivi sempre pronti a passare dalla teoria alla prassi e viceversa. La loro capacità di osservazione e la loro capacità di ascolto profondo, svilupparono un pensiero nuovo sul bambino, sul suo mondo interiore e sulle sue modalità di apprendimento. Teoria, metodologia e pratica sono stati i capisaldi del loro lavoro. Applicando la metodologia nell’azione quotidiana si svelano caratteristiche e peculiarità di ogni bambino. Un cammino durante il quale pedagogia e didattica dialogano costantemente. La pedagogia, termine di origine greca, viene da entrambi interpretata secondo la sua etimologia più antica, pâis: "bambino” e ago: «guidare, accompagnare”; la didattica, dal verbo greco “didasko”, insegnare, viene applicata in tutto il loro percorso attraverso una metodologia che predilige il “lasciar fare” al bambino ciò che il suo istinto naturale gli suggerisce: costruire se stesso. 

“L'età dell'oro”

Scuola e ambiente

I due scienziati svolgono una ricerca che si può definire di epistemologia pedagogica, dove la conoscenza e lo studio del bambino e della relazione con l’ambiente e con la comunità sono al centro dell’attenzione. Dalla teoria hanno fondato una “Scuola”, luogo nel quale i bambini possono vivere, assorbire gli stimoli ambientali, rielaborarli durante la libera sperimentazione e costruire le loro facoltà umane, la forza, l’intelligenza e il linguaggio. Il bambino nasce con un suo bagaglio di predisposizioni naturali, attitudini per Gordon, potenzialità per la Montessori, questi aspetti interiori si sviluppano stimolati dal contesto e dalle relazioni soprattutto nei primi anni di vita. Il bambino da 0 a 3 anni è il principale fautore della sua crescita e della sua indipendenza, quest’età viene definita dalla Montessori come “Età dell’oro”, in questo lasso di tempo il bambino è in grado di fare miracoli e le sue potenzialità, se debitamente stimolate, sono al massimo grado di espansione. Il bambino crea se stesso, l’atto creativo, tipico dell’artista, si svolge attraverso un percorso sensoriale che dal corpo confluisce nella costruzione del pensiero e nella capacità di espressione.

Insegnanti guide informali

Il ruolo dell’adulto sia per Montessori che per Gordon è quello di favorire, con strumenti e modalità relazionali appropriati, l’evoluzione dell’oggetto osservato: l’essere umano e le sue caratteristiche dalla nascita in poi. Davanti a questo prodigio esistenziale l’adulto che affianca il bambino deve avere un atteggiamento di aiuto alla vita interiore che si va sviluppando. Assistente all’infanzia e Guida informale sono le due figure di riferimento per i bambini 0/6 anni di cui entrambi gli studiosi delineano caratteristiche molto simili, la formazione e la preparazione di questi insegnanti che si dedicheranno ai piccoli bambini è considerata fondamentale sia dall’uno che dall’altro

Il linguaggio e il suono

Alla nascita il bambino possiede un impulso vitale e creativo all’interno del quale c’è già l’urgenza di imparare a comunicare e dunque di concentrarsi sul linguaggio prevalente che lo circonda. L’apprendimento del linguaggio avviene naturalmente, i bambini nascono con una predisposizione cerebrale che seleziona i suoni della lingua madre e li assorbe interiorizzandoli in silenzio con un movimento interiore spesso descritto dal corpo. Il bambino assorbe il suono della voce e sperimenta la comunicazione che solo un suono può attivare, una comunicazione emotiva che con i suoi svariati toni offre una gamma di colori emozionali infinita, è qui che Gordon si aggancia alla Montessori e, considerando che la musica si apprende come un linguaggio, intraprende la sua ricerca sulla Teoria dell’Apprendimento Musicale.

Gordon e Montessori, la partenza in comune: l'uomo si definisce tale per la sua necessità di comunicare attraverso la vibrazione del suono e le parole

Scrive la Montessori: “Il curioso è che i suoni usati per comporre le parole sono pochi: eppure possono unirsi in tanti modi da formare molte parole. Sono infinite le combinazioni di tali suoni; talvolta uno di essi è collocato davanti ad un altro, talvolta dopo un altro, talvolta in tono dolce, talvolta con forza, a labbra chiuse, a labbra aperte, ecc.”

Sembra di leggere la descrizione di uno spartito musicale, Maria Montessori aveva colto che il linguaggio per un bambino piccolo è fatto di suoni, è il suono che nella relazione con l’adulto porta un significato, e questo significato è un significato emotivo che precede il significato delle singole parole, muove le emozioni, il movimento stimola l’assorbimento e l’apprendimento della lingua che il bambino ascolta. 

Quarant’anni dopo Gordon scrive come introduzione al suo testo Music Learning Theory for Newborn and Young Children: 

“It may be surprising a foreword to a music book begins with a passage about language. 

Though music is not a grammatical language, processes for learning music and language are remarkably similar.”

“Può sorprendere che la prefazione a un libro di musica inizi con un passaggio sul linguaggio.

Sebbene la musica non sia un linguaggio grammaticale, i processi per l’apprendimento della musica e del linguaggio sono notevolmente simili”.